Informatica


Informatica e scuola primaria

L’informatica e l’hi tech permeano di sé il quotidiano delle nuove generazioni .

Di informatica e alta tecnologia è ormai imbevuto il mondo del lavoro in tutti i settori, dal primario al terziario. Il documento europeo sulle competenze chiave di cittadinanza cita più volte l’utilizzo di linguaggi informatici e multimediali; le Indicazioni Nazionali includono una sezione Tecnologia che specifica traguardi e obiettivi di apprendimento anche per l’informatica; a livello nazionale e regionale si stanno moltiplicando iniziative e piani di sostegno per l’innovazione digitale nelle scuole.

In conclusione, l’informatica e la pratica didattica nella scuola possono percorrere lo stesso tragitto.

Ma oggi qual è la reale diffusione di questa disciplina sui generis nelle scuole primarie italiane, quali motivazioni culturali e pedagogiche ne rendono credibile la validità, e soprattutto, in quali pratiche didattiche essa si può tradurre, nell’ambito del fare scuola quotidiano?

l’informatica nella scuola primaria non è una disciplina, non può né deve esserlo. Esiste un aspetto di contenuto, ovvero alcune “conoscenze ed abilità di base” che sono necessarie per un uso efficace del computer nell’ambito di qualsiasi attività, come la conoscenza dell’unità centrale e delle principali periferiche, l’uso del mouse e della tastiera, la gestione di file e cartelle e via dicendo.

È importante che – già a livello di scuola primaria – venga specificato un percorso di acquisizione e consolidamento di tali competenze, ma questo non significa che si debbano prevedere lezioni di informatica, cioè attività che abbiano come unico scopo l’acquisizione di abilità tecniche.

Piuttosto, queste ultime saranno acquisite all’interno di percorsi didattici disciplinari o interdisciplinari, che si avvalgono del computer come ambiente di gioco e di lavoro.

Su questa base, consideriamo l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nella scuola, partendo da una domanda fondamentale.

Le TIC migliorano l’apprendimento? (Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione)

Le TIC sono state in più occasioni definite tecnologie cognitive, cioè dispositivi capaci di interagire con le modalità di pensiero. Molti autori hanno affrontato il problema delle dinamiche di integrazione mente-medium, cercando di valutarne vantaggi e rischi.

Non solo laboratorio

Per fare bene informatica non è necessario un megaprogetto in rete o un ipertesto di 100 pagine, non è neppure necessario recarsi sempre in laboratorio…

Esiste un’informatica essenziale, fatta di idee, procedure e – magari – di post-it che si attaccano e staccano su un cartellone per definire una sequenza operativa…

Esiste il computer un po’ datato, prossimo alla pensione, da accogliere in classe per fargli vivere una seconda giovinezza; così, mentre raccogliamo i dati di un’indagine, il bambino può costruirci in simultanea un bel diagramma a torta sul foglio elettronico; mentre definiamo una scaletta per il nostro spettacolo di Carnevale, l’alunna può farci da segretaria, fissando i punti su un file di word, e il bello è che si può modificare l’elenco senza doverlo riscrivere…

Esiste la Lavagna Interattiva Multimediale, che delinea scenari affascinanti e avveniristici, sui quali si può iniziare a riflettere: un nuovo modo di concepire la lezione sfruttando la forza della multimedialità, i vantaggi dell’interattività, le finestre aperte sul mondo.

Parlare delle regioni italiane andando a visitarle con Google Earth, zoomando sulle principali città e ammirandone in foto le attrazioni principali, conferisce un nuovo significato al fare geografia.

E così via… sia che usiamo strumenti modesti o disponiamo di super attrezzature, è importante dare ai bambini la sensazione che le tecnologie sono a nostra disposizione, che è importante conoscerle per sfruttarle al meglio, e in ogni caso siamo noi a decidere se e quando ne abbiamo bisogno.

Questo vale anche per gli insegnanti: chiederci in che cosa l’informatica può rendere proficuo il nostro lavoro, come può velocizzare determinate azioni, quale aiuto può darci per catturare l’attenzione degli studenti.